Quota 103, Opzione Donna, rivalutazione pensioni, Ape Sociale
La Legge di Bilancio 2023 introduce novità sulle pensioni, in particolare per quanto riguarda la pensione anticipata (Quota 103), la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, Opzione Donna ed Ape Sociale
Pensione anticipata flessibile 2023 (Quota 103)
La pensione anticipata flessibile 2023, detta anche Quota 103, secondo la Legge di Bilancio (Legge 29 dicembre 2022, n. 197), è una forma sperimentale di trattamento pensionistico in vigore per l’anno in corso. Sarà possibile accedere a questo trattamento se si posseggono i seguenti requisiti:
Quota 103 non è inoltre cumulabile con i redditi da lavoro autonomo o dipendente fino al raggiungimento dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, fatta eccezione per i redditi che derivano da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi all’anno.
Inoltre, come da nota del Governo, “i lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi previsti per la pensione anticipata e decidano di proseguire il rapporto di lavoro beneficeranno del versamento in loro favore della quota di contribuzione previdenziale al loro carico”
Le specifiche riguardanti l’attuazione di tale disposizione verranno emanate entro il 31 gennaio 2023 dal Ministero del Lavoro di concerto col Ministero dell’Economia e delle Finanze
Ape Sociale 2023
L’Ape Sociale vedrà una proroga fino al 31 dicembre 2023. Si tratta della possibilità di accedere a tale Anticipo Pensionistico Sociale (fino al raggiungimento dell’età pensionabile) da parte di cittadini che posseggano i seguenti requisiti:
Leggi qui tutti i requisiti dell’Ape Sociale
Opzione Donna 2023
Opzione donna è stata prorogata anche nel 2023 con alcune modifiche. Possono accedere a tale trattamento pensionistico le lavoratrici che, al 31 dicembre 2022, posseggono:
Inoltre, può accedere a questo trattamento pensionistico, la lavoratrice che rientra in una di queste categorie:
Rivalutazione automatica delle pensioni 2023
La rivalutazione automatica delle pensioni 2023 mira a tutelare i titolari di pensioni minime. È prevista, infatti, una rivalutazione del 120% del trattamento minimo, e dell’85% per gli assegni tra quattro e cinque volte il minimo. Inoltre, come da nota del Governo, “per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS, per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, ivi compresa la tredicesima mensilità spettante, è riconosciuto in via transitoria un incremento di 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni, e di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024”